martedì 4 dicembre 2012

Comunicato Stampa Impegno per Siena


Da Impegno per Siena riceviamo e pubblichiamo:



Nel pieno della crisi nazionale ed internazionale rischiamo di andare a sopportare la mazzata dell’IMU (l’ex ICI) scordandoci che, per noi senesi, una parte di questi soldi di cui ci priviamo va a tamponare gli effetti di scelte che sono state compiute da chi ha amministrato la città fin quando, nell’incapacità di far quadrare i conti, ha deciso di passare la mano ad un commissario.
Questa “dimenticanza”, che è peraltro facile superare con un semplice richiamo ai disastri avvenuti in tutta Siena (Banca, Fondazione, Università eccetera), si aggiunge ad una scarsa consapevolezza del fatto che questi sacrifici sono soltanto la prima tappa di un lungo cammino che dobbiamo ancora compiere per rimediare anche ai debiti che la città ha accumulato. Sì, perché, pur sembrando paradossale, nel decennio della “dilapidazione” (diversi miliardi di euro), Siena è stata anche in grado di accumulare consistenti debiti che andranno restituiti nei prossimi anni.
Un esempio rilevante è costituito dai BOC che il commissario Laudanna, nell’impossibilità di pagarne regolarmente le rate, ha dovuto recentemente “ristrutturare” e sui quali merita fare un minimo di chiarezza.
Intanto, cosa sono i BOC? Sono semplicemente delle obbligazioni che fanno parte della famiglia dei titoli di Stato e che sono emesse da enti territoriali con la finalità di coprire degli investimenti. Nascono nel 1995, col nome di Buoni Obbligazionari Comunali, per dare maggiore autonomia ai Comuni nella gestione di progetti di investimento ed il Comune di Siena è tra i primi ad utilizzarli (58,53 miliardi di lire, circa 27 milioni di euro), per finanziare il primo lotto dei lavori per la ristrutturazione del Santa Maria della Scala non appena l’antica istituzione cessa la sua funzione ospedaliera. I titoli furono interamente acquistati dalla Banca MPS e le rate annuali furono restituite ricorrendo alle erogazioni della Fondazione MPS, anche se il progetto originario prevedeva che, a partire dal 2004, il Santa Maria avrebbe dovuto fronteggiare direttamente i pagamenti mettendo a reddito le attività previste dal progetto originario.
Mentre quel debito comunque veniva azzerato, il Comune cominciò però ad emettere nuovi BOC con continuità ed in misura consistente e con finalità ai limiti del consentito, cioè per far fronte ai lavori di manutenzione della città (scuole, edifici pubblici e, soprattutto, la pavimentazione stradale). La legislazione fa infatti divieto ai Comuni di indebitarsi utilizzando i BOC per fronteggiare la spesa corrente e in consiglio comunale vi sono state ripetute proteste delle opposizioni per questo uso spregiudicato dei BOC per spese correnti invece che per investimenti. Come per la prima emissione, la copertura finanziaria dell’operazione dipendeva integralmente dalla Fondazione MPS. Ma, essendo venuti a cessare gli stanziamenti della Fondazione Monte, ai primi di settembre 2012 il commissario Laudanna ha dovuto ricontrattare le modalità di restituzione del residuo debito derivante da 30 emissioni obbligazionarie con scadenze distribuite fino al 2020 e con un importo complessivo che era ormai arrivato a 33,8 milioni di euro. Il debito è stato così rispalmato nei prossimi 8 anni e si è evitato di pagare la rata scadente l’1 ottobre 2012 pari a 4,1 milioni di euro, ma si sono dovuti accettare nuovi tassi di interesse, ed il debito è quindi lievitato a circa 40 milioni di euro. In pratica succede per Siena quanto accade a quelle famiglie che ricontrattano il proprio mutuo: pagano più lentamente, ma pagano di più.
Il conto è presto fatto: nei prossimi 8 anni, oltre a non indebitarsi più con nuovi BOC (e a dover quindi trovare altre fonti per la manutenzione ordinaria della città), dovremo anche restituire circa 5 milioni di euro all’anno dei debiti pregressi. Senza poi considerare l’ammortamento dei normali mutui contratti nel passato con durate più lunghe. E tutto andrà a gravare direttamente sulle tasche di noi senesi attraverso l’IMU, l’addizionale IRPEF e gli aggravi tariffari di tutti i servizi. Una pesante eredità che la ex maggioranza di centrosinistra lascia a tutti noi e che peserà come un macigno su chiunque sarà chiamato a governare la città.
Siena, 4 dicembre 2012                                                                                         
Impegno per Siena

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