mercoledì 31 ottobre 2012

“Piena solidarietà a Il Cittadino Online”




La notizia della querela presentata dal sig. Ugo Sposetti nei confronti de Il Cittadino Online ci lascia preoccupati e dubbiosi. 
Proprio in questi giorni, il dibattito pubblico sulla legge sulla stampa si sta facendo sempre più caldo, ed iniziative del genere rischiano di esacerbare ulteriormente i toni. Inoltre, un’azione legale rischia di creare un tabù dell’informazione in una città che, come abbiamo più volte ricordato, ha bisogno di un netto cambio di mentalità ed approccio e proprio su di un argomento, la nota operazione di acquisto della Antonveneta da parte di MPS, che merita di essere adeguatamente sviscerato in ogni sede.
Infine, una considerazione: un pezzo del tutto simile a quello de Il Cittadino Online è apparso nei giorni scorsi anche sulle pagine de Il Giornale. Ci chiediamo se la querela presentata da Ugo Sposetti sia il primo passo verso un’azione più ampia nei confronti di tutte quelle testate che, dal suo punto di vista, sono incorse nella diffamazione a mezzo stampa. Se così non fosse, sarebbe lecito stupirsene.
Per concludere, fermo il pieno rispetto delle determinazioni della Magistratura in ordine alla iniziativa del Sig. Sposetti, intendiamo esprimere la nostra solidarietà al direttore ed all’intera struttura redazionale de Il Cittadino Online.

Siena 2019: l'argomentazione del prof.Sacco


Sulle pagine di Siena News abbiamo letto con piacere l'argomentazione del prof. Pier Luigi Sacco, il quale ha colto appieno l'intento dello studio presentato da Nero su Bianco sulla candidatura di Siena a Capitale Europea della Cultura. Un intento non polemico, bensì finalizzato ad avviare un percorso conoscitivo fondato sulle solide basi dei fatti. Ringraziamo il prof. Sacco per aver raccolto le nostre domande, e cogliamo l'occasione per invitare i cittadini ad esprimere la loro opinione su un tema così rilevante per Siena attraverso commenti, riflessioni o spunti. Il prossimo 4 dicembre, infatti, ci sarà la presentazione ufficiale del Bando per le candidatur,e e da quel momento si inizieranno a computare i 10 mesi di tempo che ogni aspirante Capitale Europea della Cultura ha a disposizione per presentare la propria candidatura. Il prof. Sacco ha annunciato un question time pubblico che sarà organizzato nelle prossime settimane prima del 4 dicembre. Invitiamo tutti i cittadini a partecipare per esprimere le loro posizioni, perplessità o riflessioni.

Questo il link al nostro studio sulla candidatura di Siena a Capitale Europea della Cultura.

mercoledì 17 ottobre 2012

Siena Capitale Europea della Cultura: uno sguardo alla realtà


La cultura. Un settore chiave per una città come Siena. Un settore che può e deve generare visitatori ed indotto. Fin dalla scorsa campagna elettorale, è stata resa nota la proposta di candidare Siena a Capitale Europea della Cultura per il 2019. Molto spesso, però, ai senesi non è stato illustrato lo scenario di partenza. In altre parole, i cittadini non hanno la percezione di cosa realmente sia una Capitale Europea della Cultura. Quando i protagonisti della vita pubblica senese parlano della candidatura, si concentrano troppo spesso solo ed esclusivamente sull’aspetto più accattivante, ovvero sull’orgoglio che un titolo del genere susciterebbe in ogni cittadino. Il nostro approccio è diverso. Vogliamo partire dai dati di fatto. In altre parole, vogliamo per la prima volta illustrare ai senesi cosa significa candidarsi a Capitale Europea della Cultura. Per fare ciò, vogliamo presentare ai cittadini uno strumento di conoscenza. Ecco perché ci siamo affidati alla fonte di informazioni più aggiornata e completa in materia, ovvero il rapporto commissionato proprio dall’Unione Europea e realizzato dalla Palmer/Rae and Associates. Questa società ha effettuato un’analisi di tutte le Capitali della Cultura fino a tutto il 2004. Sebbene non comprensivo delle ultime edizioni, il Rapporto rappresenta quanto di più completo sia al momento disponibile. Le informazioni sulle Capitali 2005-2010 sono state integrate attraverso l’analisi di altre fonti, come ad esempio il report conclusivo stilato da Liverpool al termine dell’iniziativa (2008).

Nel presentare i risultati del rapporto, abbiamo scelto di seguire questo filo logico:
1.    Illustrazione dell’iter burocratico alla base della presentazione della candidatura
2.    Periodo di pianificazione del programma
3.    Analisi dell’impegno economico storico delle Capitali Europee della Cultura
a)    Budget operativo
b)    Budget infrastrutturale
4.    Analisi dei casi di successo

1.    Illustrazione dell’iter burocratico alla base della presentazione della candidatura


Asse temporale (in anni)
n = anno della manifestazione
Fase della procedura
Organo responsabile
n-6 (fine 2012)
Invito a presentare le candidature
Stato membro
n-6+10mesi
Data limite per rispondere all’invito
Città candidate
n-5 (fine 2013)
Riunione della giuria per una preselezione dello Stato membro interessato Ò elenco di città preselezionate
Stato membro
n-5 + 9 mesi
Riunione della giuria per la selezione finale dello Stato membro interessato (13 esperti)
Stato membro
n-4 (ad esempio fine 2008 per il titolo del 2013)
Notifica della candidatura di una città alle istituzioni europee
Stato membro
n-4 + 3 mesi
Parere del Parlamento Europeo relativo a tale candidatura
Parlamento Europeo

Designazione della Capitale Europea della Cultura
Consiglio dei Ministri dell’Unione

2.    Periodo di pianificazione del programma
Il periodo di pianificazione si situa fra i 2 e i 4 anni, a seconda dei casi. La maggior parte della città hanno dedicato 3 anni alla fase più strettamente organizzativa. E’ da notare che in molti casi si sono verificati numerosi avvicendamenti alla guida dei Comitati Organizzatori, il che ha consistentemente ridotto i margini a disposizione per una più ordinata programmazione. Dall’indagine effettuata nello studio della Palmer/Rae and Associates, la maggioranza degli intervistati situa il periodo ideale fra 3 e 4 anni.

3.    Analisi dell’impegno economico storico delle Capitali Europee della Cultura
a)    Budget operativo: è la spesa destinata alla realizzazione degli eventi veri e propri. Al suo interno, la media di spesa per il programma culturale delle precedenti Capitali della Cultura rappresenta il 63% del totale dei costi operativi. I budget relativi ai Programmi variano fra i 5,48 milioni di € investiti a Reykiavik fino ai 122 milioni di £ a Liverpool. Va peraltro sottolineato che tali cifre non tengono conto degli ulteriori investimenti effettuati da istituzioni pubbliche, o altri soggetti diversi dal Comitato Organizzatore, che spesso venivano direttamente indirizzati ai progetti culturali. Normalmente i Comitati Organizzatori cofinanziano solo una parte del costo complessivo dei progetti culturali, e quindi i soggetti proponenti spesso ricorrono a fonti finanziarie terze (europee, nazionali, regionali) per coprire la restante quota di costi. Ad esempio, il costo totale del programma di Copenaghen 1996 si stima che si aggiri intorno ai 140 milioni di €. Ecco una tabella riassuntiva:


Spesa in milioni di Euro
Numero di città
< 15m Euro
4
15 - 29m Euro
3
30 - 44m Euro
6
45 - 59m Euro
5
> 60m Euro
2

b)    Promozione e marketing: che comprendono in linea generale tutti i costi di comunicazione, stampa, pubblicità, pubbliche relazioni, sito web, e in alcuni casi marketing turistico. La spesa media è stata del 14% (compresa fra il 7% di Bergen e il 23% di Graz)
c)    Costi del personale e amministrazione: La media, di 15 % circa, oscilla fra un minimo di 5% a Helsinky 2000 fino a un massimo del 48% di Bergen.

d)    Budget infrastrutturale: i costi in conto capitale si suddividono in tre macro-categorie:
•    Ammodernamento delle capitali culturali (musei, gallerie, teatri, concept halls, ecc.)
•    Interventi di riqualificazione urbana (parchi, strade, piazze, sistemi di illuminazione, investimenti di trasporto, ecc.)
•    Investimenti in infrastruttura di trasporto (strade, metropolitane, aeroporti, stazioni ferroviarie ecc.)



4.    Le fonti di finanziamento
Per quanto riguarda le fonti di finanziamento, la quota maggioritaria è versata da enti pubblici per tutte le Capitali europee della Cultura. Tale percentuale arriva fino al 99% nel caso di Salonicco e in media si attesta intorno al 77%. La quota finanziariamente più rilevante è solitamente sostenuta dallo Stato.

5.    I casi di successo
ROTTERDAM 2001
a)    Popolazione
Città: 595.000 abitanti; Regione 3.450.000
b)    Area interessata dal Programma
Città, località circostanti e regione
c)    Date di inizio e di fine
29/01/01 – 23/12/01
d)    Periodo di programmazione
2 anni
e)    Temi e orientamenti specifici
“Rotterdam is many cities” : city of pleasure; cities of Erasmus; you the city; vital city ; young@rotterdam; home city; working city; peripheral city; city of the future; streaming city.
f)    Settori culturali interessati
Teatro, danza, opera, cinema, arti visive, letteratura, musica, architettura, design/moda, artigianato, storia, nuovi media e tecnologia, televisione, festival di strada
g)    N° totale di progetti
540 per un totale di 2.250.000 visitatori
h)    Budget totale
34, 1 milioni di €
i)    Eredità ed effetti a lungo termine
Maggior collaborazione fra reti culturali
Programmi di coesione sociale (in particolare verso gli immigrati)
Sviluppo di progetti culturali confermati per gli anni successivi
Attività e specializzazione culturale rafforzata
Crescita del profilo internazionale della regione

BRUGES 2002
a)    Popolazione
Città: 116.000 abitanti; Regione: 5.950.000 abitanti
b)    Area interessata dal Programma
Città, località circostanti
c)    Date di inizio e di fine
20/02/02 – 19/11/02
d)    Periodo di programmazione
3 anni
e)    Temi e orientamenti specifici
Non significativi
f)    Settori culturali interessati
Teatro, danza, opera, cinema, arti visive, letteratura, musica, architettura, nuovi media e tecnologia, televisione, festival di strada
g)    N° totale di progetti
165 per un totale di 1.600.000 visitatori
h)    Budget totale
27, 1 milioni di €
i)    Eredità ed effetti a lungo termine
Miglioramento delle infrastrutture culturali
Rafforzamento dei programmi di attività culturali
Sviluppo di progetti culturali confermati per gli anni successivi
 Rafforzamento della creatività e dell’innovazione
Crescita del profilo internazionale della regione
Ampliamento del bacino locale di utenza

GRAZ 2003
a)    Popolazione 
Città: 226.000 abitanti; Regione: 1.183.000 abitanti
b)    Area interessata dal Programma
Città, località circostanti, altre piccole città nella Regione
c)    Date di inizio e di fine
09/01/03 – 30/11/03
d)    Periodo di programmazione
4,5 anni
e)    Temi e orientamenti specifici
Culture is more than art
f)    Settori culturali interessati
Teatro, danza, opera, cinema, arti visive, letteratura, musica, architettura, design/moda, artigianato,  storia, nuovi media e tecnologia, televisione, festival di strada
g)    N° totale di progetti
108 (comprensivi di 6.000 eventi) per un totale di 2.755.000 visitatori
h)    Budget totale
59,2 milioni di €
i)    Eredità ed effetti a lungo termine
Sviluppo infrastrutturale
Rafforzamento dei programmi di attività culturali
Cooperazione culturale con altre città
Rafforzamento della creatività e dell’innovazione
Crescita del profilo internazionale della regione
Ampliamento del bacino locale di utenza


LILLE 2004
a)    Popolazione 
Città: 1.200.000 abitanti; Regione: 4.000.000 abitanti
b)    Area interessata dal Programma
Città, località circostanti, altre regioni nei paesi confinanti
c)    Date di inizio e di fine
06/12/03 – 30/11/04
d)    Periodo di programmazione
4,5 anni
e)    Temi e orientamenti specifici
Culture is more than art
f)    Settori culturali interessati
Teatro, danza, opera, cinema, arti visive, letteratura, musica, architettura, design/moda, artigianato, storia, nuovi media e tecnologia, televisione, festival di strada
g)    N° totale di progetti
2.000 per un totale di 9.000.000 visitatori
h)    Budget totale
73,7 milioni di €
i)    Eredità ed effetti a lungo termine
Sviluppo infrastrutturale
Sviluppo dei programmi di attività culturali a lungo termine
Cooperazione culturale con altre città
Rafforzamento dell’imprenditorialità nei settori delle creatività
Crescita del profilo internazionale della regione
Ampliamento del bacino locale di utenza

LUSSEMBURGO 2007
a)    Popolazione 
Città: 77.000 abitanti; Regione: 412.000 abitanti; Grande Regione: 11.200.000
b)    Area interessata dal Programma
Città, l’intero Stato e la Grande Regione (Belgio, Lorena, Palatinato, Saarland)
c)    Date di inizio e di fine
09/12/06 – 08/12/07
d)    Periodo di programmazione
4 anni
e)    Temi e orientamenti specifici
Cinque temi per ciascuna regione interessata: Migration; Industrial heritage; European characters and places; Places of memory; Modern expression of culture in 21st century
f)    Settori culturali interessati
Teatro, danza, opera, cinema, arti visive, letteratura, musica, architettura, design/moda, nuovi media e tecnologia, televisione, festival di strada
g)    N° totale di progetti
584 per un totale di 3.320.000 visitatori
h)    Budget totale
57,3 milioni di €
i)    Eredità ed effetti a lungo termine
Riposizionamento sulla mappa culturale europee, Rafforzamento dei programmi di attività culturali, Cooperazione culturale con la Grande Regione, Rafforzamento della creatività e dell’innovazione, Piattaforma per una nuova generazione di artisti

LINZ 2009
a)    Popolazione 
Città: 190.000 abitanti; Regione: 1.400.000 abitanti
b)    Area interessata dal Programma
Città, Regione e altre Regioni rivierasche del Danubio
c)    Date di inizio e di fine
01/01/09 – 10/01/10
d)    Periodo di programmazione
3 anni
e)    Temi e orientamenti specifici
Linz Welcome; Capital; Power; Travel; World; Memory; Knowledge; Pleasure; Holiday; Dream
f)    Settori culturali interessati
Teatro, danza, opera, cinema, arti visive, letteratura, musica, architettura, design/moda, storia industriale, nuovi media e tecnologia, televisione, festival di strada
g)    N° totale di progetti
220 progetti per un totale di 2.895.000 visitatori
h)    Budget totale
68,7 milioni di €
i)    Eredità ed effetti a lungo termine
Non disponibile

ESSEN PER LA RUHR 2010
a)    Popolazione 
Città: 580.000 abitanti; Regione: 5.000.000 abitanti
b)    Area interessata dal Programma
Città, Regione della Ruhr
c)    Date di inizio e di fine
09/01/10 –
d)    Periodo di programmazione
3 anni
e)    Temi e orientamenti specifici
The Ruhr mythology; Redesigning the metropolis; Discovering images
f)    Settori culturali interessati
Teatro, danza, opera, cinema, arti visive, letteratura, musica, architettura, design/moda, storia industriale, nuovi media e tecnologia, televisione, festival di strada
g)    N° totale di progetti
2.500 progetti (visitatori: dato non disponibile)
h)    Budget totale
78 milioni di € (stima)
i)    Eredità ed effetti a lungo termine
Non disponibile


6.    Infine, alcune considerazioni riguardanti i criteri con cui vengono solitamente accettate le candidature
Una città non viene designata Capitale unicamente per ciò che è e per quanto ha fatto. Ad essa viene assegnato il titolo soprattutto per il programma di eventi culturali particolari che propone di organizzare nel corso dell'anno in questione, che dovrà essere un anno eccezionale. In tal senso, il concetto di Capitale è completamente differente, ad esempio, da quello di patrimonio mondiale dell'UNESCO.
Il programma dell'anno «Capitale europea della cultura» deve rivestire un carattere eccezionale: dovrà essere specialmente creato per il titolo. Alcune città hanno voluto riunire una serie di avvenimenti eterogenei candidandosi a Capitale europea della cultura, sulla base di manifestazioni culturali ospitate in maniera ricorrente dalla città, ovvero «semplicemente» sulla base del loro patrimonio architettonico. Tali candidature sono sempre state scartate.
Ecco l’elenco delle candidature per il 2019:
Ravenna (sostenuta da Regione Emilia-Romagna e comuni Cesena, Forlì)
Bari
Brindisi
Matera
Bergamo
Amalfi
Perugia e Assisi
Torino
Terni
Urbino
Catanzaro
L’Aquila
Venezia (sostenuta da tutto il Nord-Est)

Questi i risultati emersi dal rapporto commissionato dall’Unione Europea. Dopo aver vagliato attentamente i requisiti richiesti per una candidatura di successo, ci poniamo alcune domande. Domande che non vogliono essere retoriche, né strumentali, bensì supportate dalle evidenze emerse dal rapporto.

1.    Le Capitali Europee della Cultura hanno avuto il sostegno di una massa critica notevole in termini di bacino d’utenza (calcolato talvolta in milioni di cittadini) ed area geografica di riferimento. Può Siena conformarsi a dimensioni del genere nella presentazione della sua candidatura?
2.    Per quanto riguarda i finanziamenti, lo scenario è decisamente mutato rispetto a quando fu ipotizzato di candidare Siena a Capitale Europea della Cultura. Lo Stato ha ridotto notevolmente i trasferimenti, ed il principale soggetto privato del territorio senese (la Fondazione MPS) non è nella condizione di far fronte alle cifre sopra esposte. Poiché la media del finanziamento pubblico si aggira sul 77% del totale, e quella dei privati sul 20% circa, quali sono le reali prospettive economiche della candidatura di Siena?
3.    E’ possibile per Siena fare ricorso ad un tessuto produttivo che permetta di accedere a finanziamenti privati diversi dalla Fondazione MPS?
4.    E’ in grado Siena, entro le tappe scandite dall’iter sopra pubblicato, di creare una struttura atta ad accedere ai finanziamenti europei e che sappia anche individuare i co-finanziamenti richiesti?
5.    Il rapporto dell’Unione Europea chiarisce oltre ogni dubbio che l’assegnazione del titolo non viene subordinata alla sola bellezza architettonica. Con gli ultimi ridimensionamenti della portata del complesso museale cittadino, Siena ha le carte in regola per uniformarsi agli standard delle altre Capitali Europee della Cultura?


Domande a cui ogni senese dovrà rispondere in piena libertà, se vorrà farsi un’opinione fondata e  consapevole. Altrimenti, il rischio della strumentalizzazione proveniente da chi gioca sull’orgoglio di ogni cittadino è sempre in agguato.

lunedì 8 ottobre 2012

“Nero su Bianco”: il riscatto di Siena parte dai cittadini

Cinque domande scomode per identificare i problemi e trovare le giuste soluzioni

Un movimento fondato dall’aggregazione delle forze attive presenti in città. Un movimento fatto di persone che a Siena lavorano da sempre. Un movimento, non un partito. E’ questo lo spirito che ha portato alla nascita di “Nero su Bianco”.
Nero su Bianco come sinonimo di chiarezza. Nero su Bianco come sinonimo di trasparenza. Nero su Bianco come sinonimo di responsabilità.

Cambio di rotta. “Il nostro movimento nasce sulla base di due considerazioni molto semplici – ha detto Gabriele Cresti – La città è arrivata al punto di non ritorno. La crisi che l’ha investita si sta propagando a tutti i livelli. La Banca, la Fondazione, l’Università, l’Ospedale, la cultura, ma soprattutto l’impiego. In altre parole, ogni settore vitale per Siena. Tutto ciò ha già iniziato a ripercuotersi sulla quotidianità di ogni cittadino, e da adesso in poi le conseguenze saranno ancora più sensibili. Questo è un dato di fatto. Così come un dato di fatto è che il precedente modo di amministrare la città ha generato ed acuito gli effetti del dissesto generale. I partiti hanno creato il problema. Con i loro riti interni, i partiti non sono in grado di risolverlo. Alla figura del politico di mestiere contrapponiamo le nostre singole esperienze professionali, impegnate al servizio della città per un periodo di tempo ben determinato. Ecco perché ognuno di noi ha messo a disposizione il proprio capitale umano per creare un soggetto diverso. Un soggetto in cui le gerarchie non sono importanti, poiché ognuno porta il proprio contributo. In una squadra c’è bisogno di componenti che siano complementari l’una all’altra, c’è bisogno di equilibrio. E qui non c’è solo equilibrio, ma anche trasparenza poiché, ad esempio, il nostro statuto prevede la figura del revisore dei conti.
Per evitare che la situazione di Siena peggiori ulteriormente, è necessario cambiare strada. Tuttavia, non è più possibile ottenere la svolta sostituendo semplicemente il vertice.  Non se il nuovo organo di governo affonda le radici nello stesso terreno del precedente. E’ necessario un soggetto diverso, che abbia la reale percezione dei problemi della città perché ci vive a contatto giorno per giorno. Un soggetto estraneo a quelle logiche partitiche che hanno imboccato la strada del dissesto. A chi volesse chiedermi se siamo di destra o di sinistra rispondo così: è la domanda sbagliata. Questi sono concetti che appartengono ad una politica bidimensionale, piatta. Cioè a quel modo di intendere il governo della città che ha prodotto  solo macerie.  Queste distinzioni sono il passato e fanno parte del problema. Noi stiamo creando una sorta di tridimensionalità. Non siamo né di destra, né di sinistra. Siamo oltre. Siamo di Siena e soprattutto siamo pro-Siena”.

Un campione rappresentativo. “Il nostro è un diverso approccio alla città, ed alla prossima competizione elettorale in cui i cittadini dovranno scegliere chi li governerà in futuro – ha dichiarato Gianna Neri - Non vogliamo nasconderci dietro ad un volto che possa attirare voti solo perché popolare. Al contrario, proponiamo un diverso modo di pensare al governo della città. Perché diverso? Perché composto da persone comuni. Persone comuni che hanno l’esatta percezione dei problemi di chi si trova quotidianamente a fronteggiare gli effetti della crisi, con la mancanza di credito, con la carenza di impiego, con l’assenza di prospettive causata dall’indebolimento cronico delle più grandi istituzioni di questa città. Una riscossa di Siena originata dalle sue componenti. All’interno della nostra squadra ci sono esperienze variegate ed eterogenee. Ci presentiamo come uno spaccato rappresentativo della realtà senese, e per questo aperti a tutti coloro che si riconoscono in queste caratteristiche per la composizione di un campione. Un campione del tessuto sociale cittadino, aggregato dal comune scopo di generare la scintilla che possa dare inizio alla ricostruzione”.

Il primo passo. “Un ciclo è finito, è innegabile – ha proseguito Duccio Meiattini - Utilizzando un paragone estremo, possiamo fare ricorso alla situazione del secondo dopoguerra, pur senza incorrere in catastrofismi. Lo scenario dell’occupazione è più che preoccupante. Senza lavoro, le prospettive si riducono. Senza prospettive, si rischia di pensare che l’unica soluzione sia la fuga. Per scongiurare questo pericolo, dobbiamo voltare pagina. E per voltare pagina c’è un primo passo da fare, ovvero identificare il problema. Troppo spesso, infatti, Siena è vittima di una fuorviante tendenza alla minimizzazione. Ecco perché ci sorgono spontanee alcune domande sorgono spontanee a noi, ma anche ai cittadini. Perché è solo attraverso le domande giuste che si trovano le giuste risposte:

1.        La città è ad un passo dal tracollo e non ci è finita per caso. Perché nessuno ammette pubblicamente le proprie responsabilità?
2.        Perché per ogni problema ci si affida all’intervento di un solo salvatore della patria, peraltro esterno alla città?
3.        Adesso che le conseguenze della bancarotta economico-sociale si stanno facendo sentire, perché Siena deve aver paura di cambiare?
4.        Perché una larga fascia di cittadini non percepisce il senso dell’emergenza?
5.        Perché i giovani senesi devono cercare lavoro altrove?

I soci fondatori di Nero su Bianco:
Gabriele Cresti
Massimo Gasparri
Alessandro Griccioli
Duccio Meiattini
Giovanna Neri
Alessandro Piccini