Da Impegno per Siena riceviamo e pubblichiamo:
Nel pieno della crisi nazionale
ed internazionale rischiamo di andare a sopportare la mazzata dell’IMU (l’ex
ICI) scordandoci che, per noi senesi, una parte di questi soldi di cui ci
priviamo va a tamponare gli effetti di scelte che sono state compiute da chi ha
amministrato la città fin quando, nell’incapacità di far quadrare i conti, ha deciso
di passare la mano ad un commissario.
Questa “dimenticanza”, che è
peraltro facile superare con un semplice richiamo ai disastri avvenuti in tutta
Siena (Banca, Fondazione, Università eccetera), si aggiunge ad una scarsa
consapevolezza del fatto che questi sacrifici sono soltanto la prima tappa di
un lungo cammino che dobbiamo ancora compiere per rimediare anche ai debiti che
la città ha accumulato. Sì, perché, pur sembrando paradossale, nel decennio
della “dilapidazione” (diversi miliardi di euro), Siena è stata anche in grado
di accumulare consistenti debiti che andranno restituiti nei prossimi anni.
Un esempio rilevante è costituito
dai BOC che il commissario Laudanna, nell’impossibilità di pagarne regolarmente
le rate, ha dovuto recentemente “ristrutturare” e sui quali merita fare un
minimo di chiarezza.
Intanto, cosa sono i BOC? Sono
semplicemente delle obbligazioni che fanno parte della famiglia dei titoli di
Stato e che sono emesse da enti territoriali con la finalità di coprire degli
investimenti. Nascono nel 1995, col nome di Buoni Obbligazionari Comunali, per
dare maggiore autonomia ai Comuni nella gestione di progetti di investimento ed
il Comune di Siena è tra i primi ad utilizzarli (58,53 miliardi di lire, circa
27 milioni di euro), per finanziare il primo lotto dei lavori per la
ristrutturazione del Santa Maria della Scala non appena l’antica istituzione
cessa la sua funzione ospedaliera. I titoli furono interamente acquistati dalla
Banca MPS e le rate annuali furono restituite ricorrendo alle erogazioni della
Fondazione MPS, anche se il progetto originario prevedeva che, a partire dal
2004, il Santa Maria avrebbe dovuto fronteggiare direttamente i pagamenti
mettendo a reddito le attività previste dal progetto originario.
Mentre quel debito comunque
veniva azzerato, il Comune cominciò però ad emettere nuovi BOC con continuità
ed in misura consistente e con finalità ai limiti del consentito, cioè per far
fronte ai lavori di manutenzione della città (scuole, edifici pubblici e,
soprattutto, la pavimentazione stradale). La legislazione fa infatti divieto ai
Comuni di indebitarsi utilizzando i BOC per fronteggiare la spesa corrente e in
consiglio comunale vi sono state ripetute proteste delle opposizioni per questo
uso spregiudicato dei BOC per spese correnti invece che per investimenti. Come
per la prima emissione, la copertura finanziaria dell’operazione dipendeva
integralmente dalla Fondazione MPS. Ma, essendo venuti a cessare gli
stanziamenti della Fondazione Monte, ai primi di settembre 2012 il commissario
Laudanna ha dovuto ricontrattare le modalità di restituzione del residuo debito
derivante da 30 emissioni obbligazionarie con scadenze distribuite fino al 2020
e con un importo complessivo che era ormai arrivato a 33,8 milioni di euro. Il
debito è stato così rispalmato nei prossimi 8 anni e si è evitato di pagare la
rata scadente l’1 ottobre 2012 pari a 4,1 milioni di euro, ma si sono dovuti
accettare nuovi tassi di interesse, ed il debito è quindi lievitato a circa 40
milioni di euro. In pratica succede per Siena quanto accade a quelle famiglie
che ricontrattano il proprio mutuo: pagano più lentamente, ma pagano di più.
Il conto è presto fatto: nei
prossimi 8 anni, oltre a non indebitarsi più con nuovi BOC (e a dover quindi
trovare altre fonti per la manutenzione ordinaria della città), dovremo anche
restituire circa 5 milioni di euro all’anno dei debiti pregressi. Senza poi
considerare l’ammortamento dei normali mutui contratti nel passato con durate
più lunghe. E tutto andrà a gravare direttamente sulle tasche di noi senesi
attraverso l’IMU, l’addizionale IRPEF e gli aggravi tariffari di tutti i
servizi. Una pesante eredità che la ex maggioranza di centrosinistra lascia a
tutti noi e che peserà come un macigno su chiunque sarà chiamato a governare la
città.
Siena, 4 dicembre 2012
Impegno per Siena