venerdì 21 dicembre 2012

“Divide et impera”: il nuovo verbo di MPS





L’accordo raggiunto tra Banca MPS e le sigle sindacali Fabi, Fiba-Cisl, Uilca e Ugl ricalca appieno il motto latino “divide et impera”. La spaccatura del fronte delle rappresentanze dei lavoratori non è una conseguenza casuale. Al contrario, è il risultato di una  politica aziendale marcatamente finalizzata alla creazione di dissenso e scontento all’interno dei sindacati, in modo da poter contare su una posizione contrattuale più forte. Pur rispettando la assoluta libertà di scelta di ciascuna rappresentanza dei lavoratori, ci dispiace rilevare questo tipo di strategie all’interno della condotta attuata dal top management di Banca MPS. Un top management che sembra maggiormente preoccupato di tagliare i costi che non di creare soluzioni per un ritorno immediato alla produttività. Prima di ricorrere a misure estreme come l’esternalizzazione, la riduzione del costo del lavoro e dei benefit, si deve essere ragionevolmente certi di aver tentato ogni altra strada praticabile per mantenere il livello di competitività di MPS. E’ impossibile continuare a gestire la Banca soltanto con i tagli ai livelli occupazionali senza un piano di rilancio produttivo. Al momento, un piano del genere manca all’appello. Mancanza non da poco, visto che il piano industriale con i relativi provvedimenti andranno ad incidere doppiamente sulla città. In primo luogo, avranno ripercussioni sul tessuto occupazionale, con centinaia di dipendenti che vedranno il proprio futuro minacciato dall’incertezza insieme a quello delle proprie famiglie. In secondo luogo, la mancanza di un piano di rilancio della produttività priva Siena di una delle maggiori fonti di credito, prosciugando alla fonte molte possibilità di sviluppo per le imprese.

Impegno per Siena
Movimento Civico Senese
Nero su Bianco
Ora Siena
Sena Civitas – Moderati di Centrodestra per Siena
# Siena 2030

sabato 15 dicembre 2012

Un candidato per Siena

Abbiamo identificato la figura ideale che ci rappresenterà nella prossima competizione elettorale. Il candidato risponde perfettamente alle caratteristiche costitutive individuate, ovvero indipendenza e civismo. Questo identikit ha condotto ad una figura di rilievo internazionale, che è al contempo anche un figlio della più radicata tradizione senese. Si tratta del cardiochirurgo Eugenio Neri. Completamente estraneo rispetto alle oramai superate distinzioni di centro-destra-sinistra, Eugenio Neri si mette a disposizione della città. La partitocrazia è classificabile tra le cause del dissesto diffuso che in questo momento affligge Siena, e per questo motivo non può costituire la soluzione. Vogliamo essere l’antitesi di questo sistema ed Eugenio Neri è il candidato sindaco naturale per questa federazione politica di nuova concezione. Una professionalità di altissimo profilo che, riconosciuto il momento di difficoltà della propria città, sceglie di sottoporsi al giudizio dei senesi. Una scelta fisiologicamente coerente. Quella tra Eugenio Neri e la nostra coalizione è stata un’operazione di mutuo riconoscimento ed identificazione. Da un lato, una figura estranea alla politica dei partiti, ma caratterizzata da una indiscussa caratura personale e professionale. Dall’altro, un’aggregazione politica inedita poiché collocata in quella dimensione che supera le obsolete distinzioni partitiche. Due percorsi convergenti in direzione di una meta comune, ovvero l’uscita dal dissesto e dalla crisi. Un obiettivo certamente ambizioso. Tuttavia, si tratta di una meta sicuramente fuori dalla portata di alcune alternative al momento proposte all’elettorato. Ad esempio, la ripetizione delle fallimentari scelte del passato. Albert Einstein una volta definì come follia il “fare sempre la stessa cosa e aspettare risultati diversi”. L’unico modo per ottenere risultati diversi è percorrere strade diverse rispetto al passato. Abbiamo creato qualcosa di inedito, indicando la nuova strada da percorrere. La candidatura di Eugenio Neri non fa altro che dare continuità al progetto, oltre che ad impreziosirlo. 

Impegno per Siena
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venerdì 7 dicembre 2012

Paper: INFRASTRUTTURE

Ecco il terzo PAPER MONOGRAFICO di Nero su Bianco. Il tema è di grande rilevanza, ovvero le INFRASTRUTTURE. Nonostante i passati proclami elettorali riguardanti opere faraoniche ed avveniristiche, Siena possiede un VANTAGGIO competitivo non sfruttato in termini di infrastrutture. La cablatura della città può rappresentare la pietra angolare dello sviluppo economico. A patto che non sia utilizzata soltanto per la TV. Qui sotto pubblichiamo l'anteprima. Per il link diretto al file, clicca QUI

Trattativa MPS-Sindacati: la posizione del Baricentro Civico ed Ora Siena


Esprimiamo la nostra preoccupazione per l'esito della trattativa sindacale tra il Monte dei Paschi e le organizzazioni sindacali.
Il Presidente Profumo e l'AD Viola stanno  riuscendo nel loro intento di dividere i lavoratori e di recuperare totalmente il potere aziendale in una logica penalizzante per il personale, con un piano orientato solo alla riduzione dei costi.
Dopo i licenziamenti dei dirigenti, le uniche iniziative che hanno individuato sono le esternalizzazioni senza garanzie e lo smantellamento dei diritti contenuti nella contrattazione integrativa.
Questo gruppo dirigente si e' pero' dotato di contratti onerosissimi per la banca e ha prodotto, nel corso di questo anno, risultati fortemente sotto le previsioni sul fronte del riposizionamento commerciale della banca. Banca che appare, tra l’altro, con un management non in linea con la struttura. Siamo consapevoli dei problemi della banca stessa, derivanti da scelte sbagliate compiute nel passato, in larga parte condivise dagli stessi soggetti che oggi si ripropongono come innovatori e inneggiano alla discontinuità, ma non possiamo permetterci di assistere silenziosamente al declino del Monte dei Paschi.
L' ex sindaco Ceccuzzi, che si e' vantato pubblicamente di avere scelto questi manager nel segno della competenza e professionalità, e' consapevole degli effetti che ha prodotto, alla luce delle politiche da loro adottate? E i membri del CdA, che risulterebbe non  esprimessero mai opinioni discordanti da quanto proposto sarebbero gli innovatori? I cittadini senesi si sono gia' resi conto di essere stati illusi e le vicende della banca devono imporre a tutte le forze sane della città' di mettersi in campo, con la consapevolezza dell'emergenza della situazione e della necessita' dell'unità per sconfiggere chi vuol svendere le reali ricchezze di Siena. 


Impegno per Siena, Moderati di centrodestra, Movimento civico senese, Nero su bianco, Ora Siena, #Siena2030

IPS per il teatro dei ragazzi


Da Impegno per Siena riceviamo e pubblichiamo:
Negli ultimi 6 anni si è ripetuta a Siena una stagione teatrale rivolta ai ragazzi denominata “Fa volare”, incentrata su commedia, danza, favola, teatri di burattini e quant’altro d’interesse per un pubblico dai 3 ai 10 anni di età. L’iniziativa, realizzata utilizzando compagnie importanti in ambito nazionale, ha avuto un immediato successo e, mentre all’inizio si usò la sala Lapini ai Pispini, già l’anno successivo si dovette trasferire al più capiente teatro del Costone e, negli ultimi 3 anni, anche al teatro dei Rozzi, registrando ogni volta il tutto esaurito.

Gran parte del pubblico aderisce ad una campagna abbonamenti che viene normalmente lanciata ai primi di dicembre e i rimanenti posti vanno in bigliettazione.
L’ultima “stagione ragazzi” si è svolta dal 14 gennaio al 15 marzo di quest’anno ed ha visto quattro spettacoli al Costone e quattro ai Rozzi, ognuno con indicazione dell’età consigliata, registrando l’ormai abituale successo di pubblico.
Arrivati ormai a dicembre, molti genitori stanno ora cercando notizie sull’apertura delle vendite degli abbonamenti per la nuova stagione, ma nessuno, in Comune, sa dare una qualche notizia.
Considerando che la stagione teatrale degli “adulti” è stata regolarmente varata e che la sala Lapini rimane attiva almeno fino a primavera, si spera che, nonostante i tempi “bui” del bilancio comunale, non si voglia risparmiare qualcosa andando a tagliare quel minimo di attività culturale rivolta ai bambini finora rappresentato dalla “stagione ragazzi”.
Una città che ha a cuore la cultura e l’infanzia non può permetterselo.

Impegno per Siena

giovedì 6 dicembre 2012

Paper: ESTERNALIZZAZIONE

Ecco il secondo PAPER MONOGRAFICO. Il tema è chiaro: l'esternalizzazione. Un provvedimento contenuto nel piano industriale MPS che pesa come una spada di Damocle sul futuro dei dipendenti e delle loro famiglie. Un'analisi che, partendo dalle nozioni di base, arriva a svelare i retroscena del provvedimento di esternalizzazione. Qui sotto pubblichiamo l'anteprima. Per il link diretto al file, clicca QUI

martedì 4 dicembre 2012

Comunicato Stampa Impegno per Siena


Da Impegno per Siena riceviamo e pubblichiamo:



Nel pieno della crisi nazionale ed internazionale rischiamo di andare a sopportare la mazzata dell’IMU (l’ex ICI) scordandoci che, per noi senesi, una parte di questi soldi di cui ci priviamo va a tamponare gli effetti di scelte che sono state compiute da chi ha amministrato la città fin quando, nell’incapacità di far quadrare i conti, ha deciso di passare la mano ad un commissario.
Questa “dimenticanza”, che è peraltro facile superare con un semplice richiamo ai disastri avvenuti in tutta Siena (Banca, Fondazione, Università eccetera), si aggiunge ad una scarsa consapevolezza del fatto che questi sacrifici sono soltanto la prima tappa di un lungo cammino che dobbiamo ancora compiere per rimediare anche ai debiti che la città ha accumulato. Sì, perché, pur sembrando paradossale, nel decennio della “dilapidazione” (diversi miliardi di euro), Siena è stata anche in grado di accumulare consistenti debiti che andranno restituiti nei prossimi anni.
Un esempio rilevante è costituito dai BOC che il commissario Laudanna, nell’impossibilità di pagarne regolarmente le rate, ha dovuto recentemente “ristrutturare” e sui quali merita fare un minimo di chiarezza.
Intanto, cosa sono i BOC? Sono semplicemente delle obbligazioni che fanno parte della famiglia dei titoli di Stato e che sono emesse da enti territoriali con la finalità di coprire degli investimenti. Nascono nel 1995, col nome di Buoni Obbligazionari Comunali, per dare maggiore autonomia ai Comuni nella gestione di progetti di investimento ed il Comune di Siena è tra i primi ad utilizzarli (58,53 miliardi di lire, circa 27 milioni di euro), per finanziare il primo lotto dei lavori per la ristrutturazione del Santa Maria della Scala non appena l’antica istituzione cessa la sua funzione ospedaliera. I titoli furono interamente acquistati dalla Banca MPS e le rate annuali furono restituite ricorrendo alle erogazioni della Fondazione MPS, anche se il progetto originario prevedeva che, a partire dal 2004, il Santa Maria avrebbe dovuto fronteggiare direttamente i pagamenti mettendo a reddito le attività previste dal progetto originario.
Mentre quel debito comunque veniva azzerato, il Comune cominciò però ad emettere nuovi BOC con continuità ed in misura consistente e con finalità ai limiti del consentito, cioè per far fronte ai lavori di manutenzione della città (scuole, edifici pubblici e, soprattutto, la pavimentazione stradale). La legislazione fa infatti divieto ai Comuni di indebitarsi utilizzando i BOC per fronteggiare la spesa corrente e in consiglio comunale vi sono state ripetute proteste delle opposizioni per questo uso spregiudicato dei BOC per spese correnti invece che per investimenti. Come per la prima emissione, la copertura finanziaria dell’operazione dipendeva integralmente dalla Fondazione MPS. Ma, essendo venuti a cessare gli stanziamenti della Fondazione Monte, ai primi di settembre 2012 il commissario Laudanna ha dovuto ricontrattare le modalità di restituzione del residuo debito derivante da 30 emissioni obbligazionarie con scadenze distribuite fino al 2020 e con un importo complessivo che era ormai arrivato a 33,8 milioni di euro. Il debito è stato così rispalmato nei prossimi 8 anni e si è evitato di pagare la rata scadente l’1 ottobre 2012 pari a 4,1 milioni di euro, ma si sono dovuti accettare nuovi tassi di interesse, ed il debito è quindi lievitato a circa 40 milioni di euro. In pratica succede per Siena quanto accade a quelle famiglie che ricontrattano il proprio mutuo: pagano più lentamente, ma pagano di più.
Il conto è presto fatto: nei prossimi 8 anni, oltre a non indebitarsi più con nuovi BOC (e a dover quindi trovare altre fonti per la manutenzione ordinaria della città), dovremo anche restituire circa 5 milioni di euro all’anno dei debiti pregressi. Senza poi considerare l’ammortamento dei normali mutui contratti nel passato con durate più lunghe. E tutto andrà a gravare direttamente sulle tasche di noi senesi attraverso l’IMU, l’addizionale IRPEF e gli aggravi tariffari di tutti i servizi. Una pesante eredità che la ex maggioranza di centrosinistra lascia a tutti noi e che peserà come un macigno su chiunque sarà chiamato a governare la città.
Siena, 4 dicembre 2012                                                                                         
Impegno per Siena

lunedì 3 dicembre 2012

MPS, Siena Biotech ed Università. I temi caldi del Baricentro Civico




Il tavolo delle anime civiche senesi è tornato al lavoro, con il consueto scopo di individuare soluzioni da contrapporre al panorama di dissesto generalizzato che affligge la città. L’ultima riunione del Baricentro Civico, tenutasi giovedì 29 novembre scorso, ha salutato anche la partecipazione del Movimento Civico Senese. Il principale punto di contatto è costituito dalla volontà di individuare le basi per un autentico confronto programmatico sui tanti problemi della città. Un confronto scevro da quelle faziosità che impediscono a priori di individuare soluzioni condivise.
La discussione è stata quindi concentrata sul tema dell’occupazione. L'analisi ed il confronto si sono sviluppati anche attorno ai nodi costituiti Siena Biotech, MPS ed Università.

La tendenza al silenzio. Il minimo comune denominatore è purtroppo costituito da una preoccupante tendenza al silenzio. Le istanze dei dipendenti MPS, in stato di acuta agitazione, sono regolarmente ignorate dall’interlocutore principale. Il top management, infatti, non ha risposto a nessun interrogativo posto dai lavoratori. Non ha replicato a coloro che chiedono la revisione del piano industriale. Non ha risposto alle istanze mosse dalle rappresentanze dei lavoratori, tese ad evitare le esternalizzazioni (come l’utilizzo del Fondo di Solidarietà). Una tendenza al silenzio estesa anche alla Fondazione. Durante la manifestazione dei lavoratori di Siena Biotech, infatti, il presidente Mancini ha accuratamente evitato le domande sul futuro della società. Limitandosi a dichiarazioni più che laconiche, anche la Fondazione sta contrapponendo un muro di gomma alla reale preoccupazione dei lavoratori che, come i dipendenti MPS, sono uomini e donne preoccupati per il proprio futuro. Un futuro, unito a quello delle proprie famiglie, minacciato da un’incertezza che rischia di divenire cronica. Per quanto riguarda Banca MPS, infine, ulteriori motivi di attenzione sono originati dalla richiesta di altri 500 milioni di strumenti finanziari al Ministero dell’Economia. Un provvedimento le cui conseguenze non sono affatto chiare.

L’università. Il tavolo ha anche analizzato la situazione del principale ateneo cittadino. Il 6 dicembre il Ministro dell'Istruzione Francesco Profumo sarà a Siena per partecipare all'inaugurazione del 772° Anno Accademico. Un'occasione importante non tanto per celebrare un evento simbolico, da gestire con la massima sobrietà visto il momento, ma soprattutto per chiarire alla cittadinanza la situazione dell'ateneo senese. Sarà anche l’occasione per fornire delucidazioni sulle iniziative che si intende intraprendere a salvaguardia del prestigio dell'Istituzione. L’auspicio è che il Ministro non si limiti a parlare dello stato generale dell'università italiana. Al contrario, speriamo che entri nel merito delle questioni riguardanti sia le elezioni del Rettore, sia il grave dissesto che ha colpito l'Ateneo. Nella prossima udienza davanti al GUP, i membri della commissione elettorale e dei componenti del seggio per le elezioni del Rettore dovranno rispondere dell'accusa di falso ideologico commesso da pubblici ufficiali in atti pubblici. Sarebbe quanto mai opportuno che il Ministro esprimesse il proprio punto di vista sulla legittimazione dell'attuale Rettore a svolgere il proprio ruolo. Ciò in conseguenza di quanto riportato dagli organi di stampa, i quali hanno reso noto che, tra gli atti oggetto di falsità, vi è anche il decreto del Ministero dell'Università e della Ricerca con il quale veniva nominato Rettore dell'Università di Siena il Prof. Angelo Riccaboni. E’ utile ricordare che, dall’inizio dell’indagine, il Ministero ha rivestito la qualifica di persona offesa. Riteniamo inoltre che il Ministro Profumo abbia il dovere morale e l'obbligo istituzionale di costituire il proprio Dicastero quale parte civile nei processi sul dissesto dell'Università. Chiediamo quindi chiarezza e posizioni nette, nell'interesse dell'Ateneo e dell'immagine della città intera. Chiarezza che non è mai stata efficacemente ricercata dal sindaco dimissionario.