“Il risultato delle urne
gratifica il lungo lavoro svolto fin qui”. Si apre così la nota diramata dal
movimento politico Nero su Bianco all’indomani del voto amministrativo di
Siena. “Siamo nati poco tempo fa. Siamo un soggetto nuovo, con tutte le
difficoltà e le criticità che questo comporta. Ciononostante, la validità della
nostra offerta politica è stata percepita dai senesi”. La lista Nero su Bianco
ha raccolto l’8,17% dei voti. Un risultato che designa come quarta forza del
panorama politico senese. “Siamo fieri ed orgogliosi di questo risultato –
prosegue la nota – In poco tempo, e con poche risorse a disposizione, abbiamo
indicato una via. La nostra via, fatta di un civismo autentico perché tracciata
da cittadini che a Siena vivono e lavorano da sempre. Una prospettiva che
sembra aver trovato risposte nell’elettorato, sempre più alla ricerca di quei
valori che animano Nero su Bianco e che da troppo tempo latitano sulla scena
politica cittadina. La chiarezza, l’affidabilità, la competenza e la legalità”.
Nero su Bianco conclude il suo intervento ricordando che “il nostro percorso
non si ferma qui. Siamo il primo movimento politico nato a Siena ed il responso
delle urne è incoraggiante. Non ci fermeremo certo adesso, così come non
dovranno fermarsi i senesi. Dopo 20 anni, il ballottaggio è la migliore
occasione per il cambiamento di Siena. Da un lato la partitocrazia che così
tanto male ha fatto alla città. Dall’altra Eugenio Neri, espressione delle
anime civiche che vogliono strappare Siena allo storico gruppo di potere. Il
voto al ballottaggio ha una sola interpretazione: scegliere Eugenio significa
scegliere il cambiamento. L’occasione è adesso”.
giovedì 30 maggio 2013
venerdì 24 maggio 2013
Nero su Bianco: “Creare l’humus per la nascita delle imprese”
“La crisi MPS, tra le molte e variegate conseguenze per la città, significa anche crisi della principale e storica fonte di credito per le imprese. La Banca e la Fondazione hanno sempre rappresentato una risorsa importante per l’imprenditoria senese. Adesso, il tessuto produttivo della città si troverà a fare i conti con un epocale cambio di orizzonti”. Nero su Bianco analizza così la peculiare congiuntura economica della città. La drastica riduzione dei finanziamenti provenienti da Rocca Salimbeni e Palazzo Sansedoni porterà anche a ripercussioni “nell’intero mondo del lavoro senese. Un tessuto occupazionale che, coerentemente con i giorni floridi di MPS e della galassia di bacini di lavoro ad esso riconducibili, ha conosciuto un netto sviluppo della figura del dipendente/impiegato finanziario-assicurativo (settore più corposo nel 2010 con il 61% degli addetti sul territorio comunale). Oggi la crisi di MPS minaccia quindi il principale bacino occupazionale della città. Va ricordato infatti che, secondo i dati ufficiali del 2010, i dipendenti rappresentano oltre il 90% degli addetti nei vari settori, sul territorio comunale. Appare quindi irrinunciabile un cambio di rotta, che possa consentire la creazione di un nuovo sistema di assorbimento della domanda di occupazione attraverso il rilancio di nuovi modelli di sviluppo fondati sull’imprenditoria. Un’occupazione che, nella maggior parte dei casi, non potrà essere più declinata nella figura del lavoratore dipendente per il venir meno degli enti ed istituzioni storici. Tuttavia, non si diviene imprenditori in un giorno, né tantomeno grazie esclusivamente ad un’intuizione brillante. Il neo imprenditore ha bisogno di un bagaglio di conoscenze e di disponibilità che gli permettano di affrontare i costi e le difficoltà burocratiche nella fase di decollo dell’impresa. Una necessità che va colmata in fretta, appoggiandosi anche a figure nuove. Nero su Bianco, sulla base dell’analisi prodotto e pubblicata sul blog «Nero su Bianco Siena», ha individuato due strade principali”. La prima si concentra in particolar modo sull’aspetto del tutoraggio. “Lo abbiamo appositamente definito «progetto Mentore», proprio per significare che l’imprenditoria non si crea dal nulla, ma ha bisogno di appoggiarsi su alcune certezze. Le conoscenze tecnico-professionali necessarie sono ad esempio possedute da tutta una serie di dirigenti e quadri usciti dalla Banca negli ultimi anni, e potrebbero essere messe a disposizione dei neo imprenditori per affrontare l’ostacolo della burocrazia e per essere condotti nelle prime tappe di avvio di una nuova iniziativa, oltre a possibili investimenti di risorse proprie in partecipazione della nuova impresa. L’altra problematica da superare, infatti, è il reperimento del credito. Le fonti tradizionali (le banche) stanno vivendo momenti tutt’altro che facili, ed altre istituzioni territoriali potrebbero fornire un appoggio non solo in termini di erogazione di finanziamenti in prima persona, quanto utilizzando il fondamentale strumento della garanzia. In questo senso, la FISES potrebbe continuare ad essere il soggetto idoneo per supportare l’economia senese, a patto che venga a sua volta sostenuta nonostante le poche risorse a disposizione in futuro”. Tuttavia, come tiene a precisare Nero su Bianco, non si tratta di una proposta destinata ad un esclusivo settore produttivo. “La trasversalità di questo tipo di approccio è pressoché totale – conclude la nota della lista civica – Non esiste settore produttivo a Siena che, con la contrazione dei finanziamenti delle fonti classiche, non abbia necessità di creare un humus fertile per l’iniziativa economica. E’ un problema dell’intera piattaforma. Ecco perché è così importante tracciare una via che possa consentire l’esistenza di un tessuto imprenditoriale anche dopo l’epocale cambio di orizzonti a cui Siena sta andando incontro”.
Cortonesi: “Un impegno Nero su Bianco”
“In questi giorni abbiamo assistito ad una ricerca spasmodica di visibilità da parte di un esercito di candidati per il consiglio Comunale. Una ricerca condotta talvolta attraverso promesse irrealizzabili”. Luciano Cortonesi interviene così sulle ultime battute della campagna elettorale. “Noi di Nero su Bianco abbiamo le idee chiarissime sul futuro di Siena. Abbiamo lavorato sodo per un anno. Progetti da tempo pensati, ragionati, studiati nei particolari e verificati sull’attuabilità. E’ per questo che non “sgomitiamo” per stare sotto i riflettori. Le nostre proposte sono da tempo a disposizione della città, o meglio di coloro che hanno la necessaria buonafede per leggerle. Per gli altri, invece, non esistono soluzioni”. Il candidato di Nero su Bianco ribadisce “l’impegno concreto nei confronti dei cittadini; un accordo basato su proposte chiare, precise e misurabili, contrapposte a quel «politichese» che rimane volutamente ed inevitabilmente nebuloso”. Ecco dunque alcuni esempi dei punti chiave della proposta del movimento civico: “Se Eugenio Neri sarà il prossimo sindaco di Siena, la città vedrà da subito il cambio di marcia. Ecco un assaggio dei programmi già pronti per i prossimi mesi:
- nella prima seduta verrà proposto al consiglio Comunale il piano per ridurre i costi delle cariche elettive (Consiglio, Giunta e Sindaco) per almeno il 20 %;
- entro luglio emaneremo il bando per ottenere autorizzazioni per interventi di nuova edificazione di modesta entità per esigenze familiari, con successiva variante al Regolamento Urbanistico;
- a settembre presenteremo il piano di valorizzazione del patrimonio immobiliare del Comune, che prevede il recupero anche per finalità sociali (emergenza abitativa) di immobili oggi inutilizzati o non sfruttati a pieno;
- a settembre presenteremo un Piano dei Lavori Pubblici totalmente nuovo e con opere finanziate senza soldi pubblici, lo stesso conterrà opere di manutenzione urgenti e di abbattimento delle barriere architettoniche;
- a settembre presenteremo il programma per la sburocratizzazione del Comune, a cui farà seguito una serie di revisioni di regolamenti comunali per semplificare e rendere più accessibile e veloce l’ottenimento dei vari titoli autorizzativi;
- entro settembre pubblicheremo il bando pubblico per l’affidamento del servizio di bar e ristorazione all’interno del Santa Maria della Scala;
- a luglio illustreremo il progetto “Fortezza medicea la città dei giovani”, con i vari interventi finalizzati a costituire un fulcro di aggregazione dei giovani;
- entro novembre attiveremo lo sportello “Spazio ai Giovani” per orientare i giovani sotto i trenta anni al mondo dell’impresa, così da creare nuove opportunità di lavoro”.
Tutti punti che, come ricorda Cortonesi, “sono già stati sviluppati ed attendono solo di essere attivati dalla nuova amministrazione. Il tempo delle chiacchiere e dei mandati in bianco è finito. Noi proponiamo fatti concreti ed obblighi seri per un futuro già scritto Nero su Bianco”.
giovedì 23 maggio 2013
Carmignani: “Università: creatrice di sviluppo”
“L’Università di Siena costituisce
uno dei principali motori di sviluppo per la città”. Si apre così la
riflessione di Cinzia Carmignani, candidata al consiglio comunale tra le fila
della lista civica Nero su Bianco. “La situazione dell’Università non è facile.
Chiunque legga un quotidiano ne è consapevole. Tuttavia – prosegue la candidata
– i progetti e le esperienze maturati all’interno dell’Università, messi a disposizione
del territorio, potranno sviluppare
soluzioni innovative alle problematiche urbane e sociali attraverso la
creazione di un nuovo modello di lavoro congiunto tra diversi soggetti
istituzionali. Si tratta di incentivare l’alleanza strategica tra mondo della
ricerca, imprese e pubbliche amministrazioni per ridurre costi, migliorare la
qualità della vita, garantire l’integrazione sociale e il diritto alla
partecipazione, all’istruzione e alla salute, inclusa la costruzione di
opportunità per accedere a finanziamenti europei. Un’altra area di
intervento è quella relativa all’attrazione degli studenti. Forse non tutti
sanno che l’ateneo senese è uno dei primi in Italia per percentuale di studenti che
proviene da fuori regione. La città e il suo territorio costituiscono infatti un centro con
reali potenzialità
per attirare un numero sempre crescente
di studenti e ricercatori. La politica deve puntare ad elevare ancora di
più la qualità della vita dello studente a Siena, attraverso un
programma annuale operativo con la creazione di opportunità di studio e
ricerca, quali agenzie casa, carta studente, sportello lavoro, attenzione al
funzionamento dei servizi pubblici. Occorre assolutamente mantenere la
percezione di qualità che da sempre
contraddistingue il
vivere e lo
studiare a Siena”.
L’intervento di Cinzia Carmignani,
il cui curriculum è visibile sul sito dell’Università
di Siena, si sofferma infine su uno dei punti di forza dell’Ateneo, ovvero
l’internazionalizzazione. “Bisognerà rafforzare la progettualità, la presenza e la caratura internazionale,
caratteristiche peraltro già possedute dall’Università. Risultati positivi sono stati raggiunti
con l’attivazione
di corsi di studio in lingua inglese, con il rilascio di lauree dalla doppia
valenza, italiana e straniera. Infine, progetti di carattere internazionale quali
il Network
NESSO ed il Sustainable
Development Solutions Network (ONU) sono già attivi. L’Università,
consapevole dello stato di difficoltà
diffuso e del suo ruolo di motore dello sviluppo della città, in virtù
delle sue eccellenze
scientifiche, potrà concretamente individuare possibili azioni congiunte
insieme ai vari attori del territorio, incentivando progetti diretti
all’organizzazione di servizi
da cui tutta la comunità trarrà benefici”.
mercoledì 22 maggio 2013
Piccini: “La cura del malato non si misura solo coi numeri”
“L’assistenza al malato è un mondo complesso, che non può essere ricondotto unicamente ad indicatori statistici”. Si apre così l’intervento di Alessandro Piccini, che commenta la situazione delle prestazioni sanitarie alla luce della valutazione del Mes della scorsa settimana. “Il Policlinico di Santa Maria alle Scotte è un fiore all’occhiello della sanità pubblica regionale e nazionale. Lo abbiamo già affermato poiché ne siamo convinti – prosegue il candidato di Nero su Bianco - C'è un'ottima qualità di ricerca, se non altro per l’integrazione con la Facoltà di Medicina e Chirurgia della nostra Università, considerata da sempre un riferimento nazionale, e un alto livello di specializzazione clinica-assistenziale. Per mantenere il livello che viene riconosciuto anche dal Mes (Istituto nato a supporto nei processi di gestione dei soggetti che operano in sanità) bisogna efficientare, abbattendo gli sprechi ed eliminando tutto ciò che non è utile al paziente, come ha dichiarato il D.G. delle Scotte Dott. Tosi in una recente intervista”. Tuttavia, nonostante gli alti standard del Policlinico, c’è un lato della prestazione sanitaria che “passa attraverso altri aspetti. Aspetti che vengono troppo spesso ritenuti di secondo piano, ovvero l’assistenza al malato. Una degenza adeguata è sicuramente un parametro che misura la qualità di una struttura, al di là dei freddi numeri. Un’assistenza mirata, in modo da aiutare il paziente a superare nel miglior modo il momento difficile che sta vivendo – prosegue Piccini - La necessaria professionalità pre e post operatoria deve superare il distaccato rapporto che tali funzioni potrebbero apparentemente richiedere. Il semplice «prendersi cura» è un aspetto essenziale, fatto di tanti piccoli accorgimenti che tuttavia sono nelle aspettative di chi entra in un ospedale. Quanti di noi hanno vissuto quest’esperienza e quanti hanno provato quel senso di disorientamento, una volta che i familiari sono tornati a casa, che ci spinge alla continua ricerca di una figura che sappia fornire anche una minima risposta, di qualunque tipo. L’infermiere professionale e gli operatori socio sanitari diventano dei riferimenti essenziali, quasi familiari”. Aspetti poco propensi ad essere classificabili e misurabili dalle statistiche e dai protocolli, come ricordato dal candidato di Nero su Bianco, che nonostante la loro importanza sono oggetto dei tagli e delle revisioni di spesa. “L’impressione è che questi aspetti siano sottovalutati dalle Direzioni delle Aziende Sanitarie. Per come la forbice dei tagli è intervenuta in questi anni, sembra addirittura che l’attività di questi professionisti non venga affatto considerata per come dovrebbe”. L’intervento di Alessandro Piccini si chiude con alcuni interrogativi. “L’Azienda Ospedaliera di Siena dovrebbe porsi alcune domande. Ad esempio, perché il personale suddetto, definito del comparto, non è preso nella giusta considerazione? Perché vengono fatti saltare continuamente, ed ormai da tempo, i riposi che spettano loro? Perché il personale dei turni si riduce sempre più, trasformandoli in orari massacranti? Alla luce delle difficoltà sopra espresse, perché ad oggi non c’è un quadro generale delle chiusure estive per permettere una organizzazione tale da usufruire del diritto alle ferie? Come è possibile che dopo un anno dall’insediamento del nuovo Direttore Generale la riorganizzazione rimanga un progetto sulla carta e quindi anche la previsione di eventuali nuove assunzioni? Sono domande che aspettano una risposta definitiva nel loro complesso, perché risolvere questi problemi significa avere un Ospedale in cui anche il rapporto umano diventa indice di qualità”.
Anna Grasso: “Cittadini in fuga dal SSN”
“I cittadini sono in fuga dal Servizio Sanitario Nazionale. Anche in Toscana, la crisi economica ha portato tagli lineari che hanno sfibrato il sistema, ridotto i servizi per i cittadini ed aumentato le liste di attesa”. Così Anna Grasso interviene sullo stato della sanità regionale e, più in particolare, su quella senese. “Lavoro presso la Direzione Medica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese in qualità di Dirigente Medico, e posso quindi affermare che la nostra struttura è dotata di ottimi professionisti e di eccellenze che nulla hanno da invidiare ai più elevati standard – ha proseguito Grasso – A tutte le problematiche legate al contenimento dei costi c’è da aggiungere il crescente aumento della partecipazione alla spesa sanitaria da parte dei cittadini attraverso il ticket. Fattori che determinano un vero e proprio esodo verso i centri privati che possono garantire un’erogazione di prestazioni in tempi più brevi e con una differenza di costo che si sta limando sempre più”. La sfida che le strutture pubbliche dovranno affrontare, secondo la candidata di Nero su Bianco, sarà quella di continuare a garantire “l’universalità delle cure mediche. Durante il mio lavoro quotidiano, vivo da vicino le difficoltà dei pazienti che si rivolgono a noi che lavoriamo in ospedale per reclami o per richieste. Conosco anche l’ansia degli operatori sanitari, impegnati a garantire quotidianamente l’assistenza. Il punto è questo – conclude Grasso – Spendere il budget in modo razionale ed efficiente per un unico obiettivo: dare una risposta di qualità alla domanda del malato. E’ inutile disperdere energie in progetti ridondanti, che spesso si rivelano di scarso significato pratico. Ad esempio, uno dei settori su cui concentrare l’attenzione è l’assistenza pre e post operatoria ai pazienti. L’eccellenza assoluta non si compone sono della prestazione sanitaria in senso stretto, ma anche di tutti quegli aspetti e sfaccettature comunque legati alla cura del malato”.
martedì 21 maggio 2013
Marri: “Le esternalizzazioni rappresentano uno sconvolgimento”
“Leggere il Piano Industriale che
contiene le esternalizzazioni è stato un vero e proprio sconvolgimento
emotivo”. Si apre così l’accorato intervento di Emanuela Marri sulla Banca
Monte dei Paschi. La candidata di Nero su Bianco ripercorre la sua vita
professionale in seno ad una delle più grandi istituzioni cittadine. “Lavoro da
35 anni in Banca, fino al 2009 Banca
Toscana, ora Monte dei Paschi di Siena. In tutti questi anni – spiega Marri -
pur essendo una semplicissima impiegata, mi sono sentita parte dell’azienda. Ho
sempre cercato di lavorare con coscienza. Quando lo ritenevo necessario, ho
contestato scelte che non condividevo e che non ritenevo utili al bene della
Banca. Questa libertà di poter esprimere le mie opinioni, che ho sempre
considerato un mio dovere, mi ha fatto
sentire una persona che poteva contribuire onestamente ai risultati
dell’Azienda, sulla base delle mie competenze e per quanto mi veniva
richiesto”. Una carriera da orgoglioso membro di MPS, che adesso riconosce le
difficoltà della Banca. “Per quanto MPS sia in una situazione complicata, anche
se non creata dai lavoratori, non potrò mai accettare che si possano
considerare le persone semplicemente come numeri da ridurre, costi da
contenere, zavorre da eliminare – prosegue Marri - Dopo un primo e violento
smarrimento, mi sono impegnata per cercare di capire se le esternalizzazioni
fossero davvero inevitabili, e se potessero essere un contributo alla soluzione
delle difficoltà che sta attraversando la Banca. E’ di tutta evidenza, a maggior ragione a distanza di un anno, che lo
stravolgimento totale della vita di migliaia di persone e delle loro famiglie
può essere evitato. Si possono ricercare soluzioni alternative. In qualità di
lavoratori lo stiamo già facendo con i contratti di solidarietà, con i
prepensionamenti, con le riduzioni salariali. L’emergenza va gestita, ma
occorre guardare anche al futuro, considerando le potenzialità che queste
attività in procinto di essere esternalizzate potrebbero rappresentare per il
tessuto occupazionale della nostra comunità”. L’esponente di Nero su Bianco
illustra quindi i motivi della sua candidatura al consiglio comunale: “Proprio
perché credo che sia necessario e possibile cambiare il Piano Industriale, ho
deciso di sostenere Eugenio Neri. Da subito ha espresso con chiarezza la sua
posizione: le esternalizzazioni sono licenziamenti mascherati, tutti i
lavoratori hanno pari dignità e diritti – conclude Marri - Vorrei una Banca
amministrata da chi ha a cuore il suo destino, quello dei sui lavoratori e
dell’economia di tutto il territorio. Vorrei che si ristabilisse quella
serenità fra i dipendenti che da troppo tempo manca e che è indispensabile per
il rilancio della Banca e di conseguenza della nostra città”.
lunedì 20 maggio 2013
Nero su Bianco: “Cultura, tra aspirazioni e realismo”
“Il ridimensionamento
dell’ufficio turistico in Piazza del Campo, giunto sotto riflettori della cronaca
in questi giorni, impone una riflessione più ampia sull’intero tema della
cultura, e sulla sua interconnessione con il turismo”. Con questa dichiarazione
si apre la riflessione di Nero su Bianco. “In primo luogo, la vicenda delle sei
lavoratrici merita attenzione. Inoltre, non si può dimenticare che l’ufficio
turistico in Piazza del Campo dovrebbe costituire la principale interfaccia tra
la città ed il visitatore. Una vetrina, un punto di contatto privilegiato le
cui difficoltà rivelano un paradosso”. La nota prosegue ricordando che, “per
utilizzare una definizione esemplificativa, possiamo affermare che la cultura è
una delle vocazioni di Siena, ovvero uno di quei settori verso cui la città ha
una propensione pressoché naturale. Propensione che dovrebbe essere foriera di
sviluppo economico, con l’attrazione di visitatori e la creazione di un indotto
in grado di fornire occupazione e spazi per l’imprenditoria. In una parola, «turismo».
La candidatura al titolo di Capitale Europea della Cultura per il 2019 aumenta
la dissonanza prodotta dalle difficoltà dell’ufficio turistico in Piazza del
Campo. A fronte di una progettualità che mira in alto, con ambizioni
internazionali, si riscontrano notevoli ostacoli anche solo nella gestione
delle strutture esistenti. Se la candidatura di Siena al titolo di Capitale
Europea della Cultura per il 2019 vuole avere concrete possibilità di riuscita,
occorre creare un sistema. Un sistema in cui tutte quelle componenti che a
vario titolo interagiscono con il settore della cultura abbiano modo di
interconnettersi per generare un’offerta coesa, armonica ed il più possibile
efficiente in termini di strutture”. Da un lato le elevate ambizioni cittadine
sul settore culturale, dall’altro le difficoltà nella traduzione in realtà di
queste ambizioni. “Tutti i possibili progetti legati a Siena 2019 non potranno
prescindere da una declinazione pratica. Le difficoltà dell’ufficio turistico
in Piazza del Campo impongono realismo. Nero su Bianco ha analizzato già da
tempo il tema delle strutture che devono essere messe in campo per sostenere
una candidatura al titolo di Capitale Europea della Cultura per il 2019 –
conclude la nota della lista civica - Nell’approfondimento pubblicato sul blog,
e liberamente consultabile da chiunque, ci siamo proprio concentrati sulla
massa critica che ogni aspirante al titolo deve mettere assieme. Il rapporto Palmer/Rae
and Associates, commissionato dalla stessa Unione Europea come studio sulle
candidate che hanno partecipato e vinto la competizione, specifica al di là di
ogni ragionevole dubbio che l’assegnazione del titolo non viene subordinata
alla sola bellezza architettonica o al patrimonio artistico in sé stesso. In
altre parole, una città non vince solo perché è genericamente definibile come
«bella». Non si tratta di un riconoscimento al decoro urbano, ma di una sfida
in cui si misura la capacità di sistematizzare l’offerta. Una sistematizzazione
che non può prescindere dalla massima inclusione possibile di tutti quei
soggetti cittadini, provinciali e regionali che si occupano a vario titolo di
cultura e turismo, oltre che dell’indotto”.
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