La
vittoria di Franco Ceccuzzi alle primarie del centrosinistra senese non è la
vera notizia scaturita dalla consultazione elettorale di PD e SEL. Tuttavia,
prima di passare al commento dell’esito, è opportuno fare un passo indietro.
Un
consenso in progressivo calo.
Poco meno di due mesi fa, la vittoria di Matteo Renzi a Siena nelle primarie
nazionali ha evidenziato il rifiuto dei votanti senesi verso quella componente
storica e stratificata del PD di cui Ceccuzzi costituisce il vertice. Veniamo
adesso alla consultazione di ieri. Il dato più significativo è la bassa
affluenza registrata. Hanno votato 2461 senesi, di cui 1979 hanno scelto
l'ex-sindaco. Ciò che emerge da questi numeri è un nuovo rifiuto. Rifiuto verso
un modo di condurre il partito, ma soprattutto rifiuto verso un modo di
condurre la città . Alle elezioni amministrative 2011, Franco Ceccuzzi aveva
ottenuto 17.802 preferenze. Pur non trattandosi di grandezze direttamente
comparabili, la frattura è troppo sensibile per essere ignorata. Allo stesso
modo, purtroppo, è difficile ignorare il momento di pesante sofferenza che la
città sta vivendo. Una sofferenza estesa alle più importanti istituzioni come
l’Università , la Banca, la Fondazione, ma anche ai settori produttivi chiave
come la cultura, il turismo ed il commercio. Un dissesto generalizzato, omaggio
di logiche amministrative incentrate sulla ricerca sistematica e sul
mantenimento del potere. Tutto questo a scapito della collettività e della
società civile. Quella società che, al momento, è alle prese con problemi pressanti
come l’occupazione, la mancanza di credito, l’incertezza del futuro e la
riduzione dei servizi. Quella società che, alle primarie cittadine del
centrosinistra, ha espresso il proprio rifiuto nei confronti di tutto ciò. Questo è il primo passo nella direzione di un
cambiamento oramai non più rinviabile. La seconda tappa è la scelta di proposte
diverse.
Alternative
fasulle. Tuttavia,
anche all’interno dell’elenco di coloro che a parole si dichiarano oppositori
del gruppo di potere, si riscontrano comportamenti scoraggianti. La propensione
al battibecco, al teatrino della vecchia
politica autoreferenziale, ha già iniziato a smascherare le prime alternative
fasulle. Chi si dichiara strenuo oppositore del Sistema Siena, producendosi al
contempo in attacchi costanti e litigiosi verso altri avversari del blocco di
potere, in realtà vuole fare il suo gioco. Se fosse vera opposizione,
lavorerebbe instancabilmente per produrre una proposta credibile ai senesi,
stanchi di personalismi e misere vendette private in un momento di crisi come
quello appena descritto. Nero su Bianco ha iniziato da tempo la sua opera di
costruzione, liberamente accessibile a tutti i cittadini sul suo blog (nerosubiancosiena.blogspot.it).
Il dissesto economico e sociale di Siena impone uno sforzo ulteriore. Uno
sforzo che tutte le forze impegnate nella prossima competizione elettorale
dovrebbero compiere. I personalismi, insieme alle piccole e meschine vendette
private spacciate come dibattito pubblico, fanno parte delle politica dei
partiti. Nero su Bianco l’ha superata grazie alla sua anima civica, preoccupata
solo di trovare soluzioni funzionali al benessere di Siena.
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