venerdì 24 maggio 2013

Nero su Bianco: “Creare l’humus per la nascita delle imprese”


“La crisi MPS, tra le molte e variegate conseguenze per la città, significa anche crisi della principale e storica fonte di credito per le imprese. La Banca e la Fondazione hanno sempre rappresentato una risorsa importante per l’imprenditoria senese. Adesso, il tessuto produttivo della città si troverà a fare i conti con un epocale cambio di orizzonti”. Nero su Bianco analizza così la peculiare congiuntura economica della città. La drastica riduzione dei finanziamenti provenienti da Rocca Salimbeni e Palazzo Sansedoni porterà anche a ripercussioni “nell’intero mondo del lavoro senese. Un tessuto occupazionale che, coerentemente con i giorni floridi di MPS e della galassia di bacini di lavoro ad esso riconducibili, ha conosciuto un netto sviluppo della figura del dipendente/impiegato finanziario-assicurativo (settore più corposo nel 2010 con il 61% degli addetti sul territorio comunale). Oggi la crisi di MPS minaccia quindi il principale bacino occupazionale della città. Va ricordato infatti che, secondo i dati ufficiali del 2010, i dipendenti rappresentano oltre il 90% degli addetti nei vari settori, sul territorio comunale. Appare quindi irrinunciabile un cambio di rotta, che possa consentire la creazione di un nuovo sistema di assorbimento della domanda di occupazione attraverso il rilancio di nuovi modelli di sviluppo fondati sull’imprenditoria. Un’occupazione che, nella maggior parte  dei casi, non potrà essere più declinata nella figura del lavoratore dipendente per il venir meno degli enti ed istituzioni storici. Tuttavia, non si diviene imprenditori in un giorno, né tantomeno grazie esclusivamente ad un’intuizione brillante. Il neo imprenditore ha bisogno di un bagaglio di conoscenze e di disponibilità che gli permettano di affrontare i costi e le difficoltà burocratiche nella fase di decollo dell’impresa. Una necessità che va colmata in fretta, appoggiandosi anche a figure nuove. Nero su Bianco, sulla base dell’analisi prodotto e pubblicata sul blog «Nero su Bianco Siena», ha individuato due strade principali”. La prima si concentra in particolar modo sull’aspetto del tutoraggio. “Lo abbiamo appositamente definito «progetto Mentore», proprio per significare che l’imprenditoria non si crea dal nulla, ma ha bisogno di appoggiarsi su alcune certezze. Le conoscenze tecnico-professionali necessarie sono ad esempio possedute da tutta una serie di dirigenti e quadri usciti dalla Banca negli ultimi anni, e potrebbero essere messe a disposizione dei neo imprenditori per affrontare l’ostacolo della burocrazia e per essere condotti nelle prime tappe di avvio di una nuova iniziativa, oltre a possibili investimenti di risorse proprie in partecipazione della nuova impresa. L’altra problematica da superare, infatti, è il reperimento del credito. Le fonti tradizionali (le banche) stanno vivendo momenti tutt’altro che facili, ed altre istituzioni territoriali potrebbero fornire un appoggio non solo in termini di erogazione di finanziamenti in prima persona, quanto utilizzando il fondamentale strumento della garanzia. In questo senso, la FISES potrebbe continuare ad essere il soggetto idoneo per supportare l’economia senese, a patto che venga a sua volta sostenuta nonostante le poche risorse a disposizione in futuro”. Tuttavia, come tiene a precisare Nero su Bianco, non si tratta di una proposta destinata ad un esclusivo settore produttivo. “La trasversalità di questo tipo di approccio è pressoché totale – conclude la nota della lista civica – Non esiste settore produttivo a Siena che, con la contrazione dei finanziamenti delle fonti classiche, non abbia necessità di creare un humus fertile per l’iniziativa economica. E’ un problema dell’intera piattaforma. Ecco perché è così importante tracciare una via che possa consentire l’esistenza di un tessuto imprenditoriale anche dopo l’epocale cambio di orizzonti a cui Siena sta andando incontro”.

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