“Leggere il Piano Industriale che
contiene le esternalizzazioni è stato un vero e proprio sconvolgimento
emotivo”. Si apre così l’accorato intervento di Emanuela Marri sulla Banca
Monte dei Paschi. La candidata di Nero su Bianco ripercorre la sua vita
professionale in seno ad una delle più grandi istituzioni cittadine. “Lavoro da
35 anni in Banca, fino al 2009 Banca
Toscana, ora Monte dei Paschi di Siena. In tutti questi anni – spiega Marri -
pur essendo una semplicissima impiegata, mi sono sentita parte dell’azienda. Ho
sempre cercato di lavorare con coscienza. Quando lo ritenevo necessario, ho
contestato scelte che non condividevo e che non ritenevo utili al bene della
Banca. Questa libertà di poter esprimere le mie opinioni, che ho sempre
considerato un mio dovere, mi ha fatto
sentire una persona che poteva contribuire onestamente ai risultati
dell’Azienda, sulla base delle mie competenze e per quanto mi veniva
richiesto”. Una carriera da orgoglioso membro di MPS, che adesso riconosce le
difficoltà della Banca. “Per quanto MPS sia in una situazione complicata, anche
se non creata dai lavoratori, non potrò mai accettare che si possano
considerare le persone semplicemente come numeri da ridurre, costi da
contenere, zavorre da eliminare – prosegue Marri - Dopo un primo e violento
smarrimento, mi sono impegnata per cercare di capire se le esternalizzazioni
fossero davvero inevitabili, e se potessero essere un contributo alla soluzione
delle difficoltà che sta attraversando la Banca. E’ di tutta evidenza, a maggior ragione a distanza di un anno, che lo
stravolgimento totale della vita di migliaia di persone e delle loro famiglie
può essere evitato. Si possono ricercare soluzioni alternative. In qualità di
lavoratori lo stiamo già facendo con i contratti di solidarietà, con i
prepensionamenti, con le riduzioni salariali. L’emergenza va gestita, ma
occorre guardare anche al futuro, considerando le potenzialità che queste
attività in procinto di essere esternalizzate potrebbero rappresentare per il
tessuto occupazionale della nostra comunità”. L’esponente di Nero su Bianco
illustra quindi i motivi della sua candidatura al consiglio comunale: “Proprio
perché credo che sia necessario e possibile cambiare il Piano Industriale, ho
deciso di sostenere Eugenio Neri. Da subito ha espresso con chiarezza la sua
posizione: le esternalizzazioni sono licenziamenti mascherati, tutti i
lavoratori hanno pari dignità e diritti – conclude Marri - Vorrei una Banca
amministrata da chi ha a cuore il suo destino, quello dei sui lavoratori e
dell’economia di tutto il territorio. Vorrei che si ristabilisse quella
serenità fra i dipendenti che da troppo tempo manca e che è indispensabile per
il rilancio della Banca e di conseguenza della nostra città”.
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